La bioarchitettura è una recente disciplina nata dall’applicazione di pratiche e uso di materiali biocompatibili in architettura, ossia nella progettazione degli edifici, delle case, degli ambienti sia domestici che di lavoro. La bioarchitettura si propone di adottare un metodo che sia ecocompatibile, corretto e rispettoso della natura: in parole povere, che la costruzione, ristrutturazione, arredamento di palazzi, case, strutture sia integrata con l’ambiente circostante, che non sia dannoso per essa, ma rispettoso. Molti sono i mezzi di cui si serve per attuare pratiche biocompatibili: pone al centro la qualità della vita e il benessere umano, la salvaguardia dell’ecosistema in cui è inserita la struttura, costruisce edifici con lungimiranza e flessibilità, impiega fonti di energia rinnovabili, evita emissioni nocive e, non per ultimo, impiega materiali e tecniche di costruzioni ecocompatibili e possibilmente a KM0, per così dire. Per questo motivo, in Italia e in alcune aree geografiche in particolar modo, quando si tratta di arredare e ristrutturare lo si fa con il cotto fatto a mano. Un antico, antichissimo, medievale addirittura, materiale da costruzione che ha mantenuto inalterate le sue qualità sia pratiche che estetiche, e che, grazie alla bioarchitettura e al progresso, è tornato in voga: arredare e ristrutturare casa con il cotto fatto a mano è una scelta di notevole gusto, di sensibilità ambientale e economicamente lungimirante.
La pavimentazione di una casa, tanto per fare l’esempio più classico, è un elemento fondamentale sotto diversi punti di vista: uniforma l’intero ambiente, dona calore, protegge e, soprattutto, quasi perenne – difficilmente un pavimento verrà sostituito nell’arco della vita.
Pertanto, è importante scegliere i pavimenti con estrema cura. Seguendo i principi della bioarchitettura, arredare e ristrutturare con il cotto fatto a mano è la soluzione ideale in quanto il cotto fatto a mano è un materiale:
- facilmente reperibile: sebbene rientri tra le lavorazioni artigianali è molto diffuso;
- a KM0 o quasi: i distretti di produzione sono molteplici in tutta Italia
- versatile: si adatta ad ogni tipo di abitazione, edificio, ambiente interno o esterno
- antico e moderno allo stesso tempo: ideale sia per le nuove abitazioni che vogliono impiegare materiali naturali, che per le ristrutturazioni dove il cotto forse era già presente nel tessuto originario della casa.
- a emissioni zero: non vengono impiegati materiali chimici o di sintesi né per la sua produzione né per l’eventuale colorazione.
Le produzioni di cotto fatto a mano sono antiche tradizioni, tramandate di generazione in generazione dai mastri fornaciai, che hanno saputo mantenersi e innovarsi negli anni e nei secoli. Difatti, è possibile sia arredare che ristrutturare con il cotto fatto a mano, tanto una casa moderna – magari con tonalità “nuove”, inusuali come si legge su https://www.cotto-italia.it/cotto-smaltato/colorato/ – che un antico casolare – con la linea antico recupero o posando mattonelle che rispettino lo stile rustico e antico dell’edificio.
Con il cotto fatto a mano si può ulteriormente arredare sia in fase di costruzione che di ristrutturazione utilizzando i diversi elementi che possono essere prodotti con il cotto: archi, mattonelle decorative, battiscopa, davanzali, sottotetti, scale, tegole, grondaie, copertine da muro, camini e mensole. Oltre, chiaramente, a tavoli artigianali, orci, vasi e decori per l’esterno.
La bioarchitettura, in pratica, ci ha ricordato quanto un prodotto artigianale, interamente naturale – fatto solo da acqua e argilla -, “vecchio” di secoli in realtà sia quanto di più moderno, ecocompatibile, risolutivo ci possa essere sul mercato. La vera innovazione sta nel far convergere in un solo prodotto edile tutte le caratteristiche necessarie: ottenere un risultato esteticamente valido, durevole negli anni (decenni, in questo caso) e rispettoso dell’ambiente. Tra l’altro tutte peculiarità positive del cotto fatto a mano, senza dover accontentarsi o scendere a compromessi.